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Lo Stato del FLOW

Facendo MentalCoaching con allenatori ed atleti, mi capita spesso di constatare quanto molti di loro abbiano la personale convinzione che la concentrazione e la capacità di rimanere focalizzati durante la performance sia un qualcosa di esterno a loro, un qualcosa che “capita”.

E te ne accorgi dalle loro frasi: “Spero di entrare in campo concentrato”, “Spero di concentrarmi il prima possibile”, e anche “In quello stadio non ho mai dato il meglio di me”.

Oltre all’aspetto delle “CONVINZIONI”, che hanno ovviamente un impatto determinante per la “performance al top” (una sorta di EFFETTO PLACEBO e NOCEBO), ogni atleta dovrebbe consapevolizzare che il rendimento che ha in campo è la risultante di un vero e proprio PROCESSO PREPARATORIO.

Processo che va appunto preparato, programmato, studiato e allenato!

La singola performance (quella della domenica) è una “minima parte” di un processo più ampio, fatto di pianificazione di obiettivi tecnici, tattici, atletici, mentali-emozionali.. fatto di allenamento fisico e mentale (visualizzazioni, ancoraggi, interruzioni di abitudini negative, creazioni di routine produttive, tecniche di rilassamento e concentrazione).

Il campione è tale, e DIVENTA CAMPIONE, perché non lascia nulla al caso e non si limita a “sperare che le cose accadano”.

Lui sa che IL «FLOW» , quella condizione di PROFONDA CONCENTRAZIONE in cui l’atleta raggiunge il suo STATO di GRAZIA, NON è un QUALCOSA CHE CAPITA, MA E’ UNO STATO MENTALE CHE SI CREA!

Ps. Mi sento davvero orgoglioso per il fatto che, da ieri sera, tanti allenatori e dirigenti sportivi hanno consapevolizzato e imparato utili strategie per creare questo PROCESSO per i propri atleti.

E’ un piacere lavorare con voi, MISTERCOACH. 🙂

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